….19 marzo
Non tutti hanno avuto la fortuna di crescere con un padre presente. Per alcuni, la figura paterna è stata un’ombra, un’assenza ingombrante più della sua stessa presenza. Il padre che non sapeva amare, che non riusciva a esserci davvero.
Mio padre era uno di quei padri d’altri tempi: duro, imperturbabile, incapace di mostrare affetto. Un “ti voglio bene”, un abbraccio, una carezza? Mai. Come se la fragilità di un figlio/a fosse qualcosa di sconosciuto, qualcosa di fronte a cui non sapeva come reagire. Crescendo, ho capito che probabilmente anche lui non aveva mai ricevuto gesti d’amore, che era stato cresciuto nella convinzione che un padre dovesse essere una roccia, non un rifugio.
E così, per anni, mi sono chiesta: perché non ero abbastanza per meritare il suo amore?
Il peso di un’assenza
Un padre che manca non è solo un’assenza fisica, ma anche emotiva. Non è solo il non averlo visto alla recita di scuola o non aver ricevuto un abbraccio nei momenti difficili. È il crescere con un senso di vuoto, con la convinzione di dover sempre dimostrare qualcosa per sentirsi degni.
Questa assenza lascia segni profondi:
• L’insicurezza di chi non ha mai avuto una guida, un sostegno, qualcuno che dicesse “Ce la farai”.
• Le difficoltà nelle relazioni, perché se non hai mai visto cosa significa un amore incondizionato, è difficile credere che possa esistere.
• La rabbia e il dolore, che restano lì, sotto pelle, anche quando pensiamo di averli superati.
Perdonare per liberarsi
Si dice che il perdono sia un dono che facciamo a noi stessi, e con il tempo ho capito che è vero. Perdonare un padre che non è stato all’altezza non significa giustificare le sue mancanze, ma smettere di portarle sulle spalle. Significa riconoscere che ha dato solo ciò che era in grado di dare, anche se non era abbastanza.
Mio padre non sapeva amare nel modo in cui avrei voluto, ma forse, nel suo silenzio e nella sua durezza, c’era il massimo di ciò che poteva offrire. Accettarlo mi ha permesso di liberarmi dal peso del rancore.
Riempire il vuoto
Crescere senza un padre affettuoso ci insegna, spesso nel modo più duro, che la nostra forza non dipende da lui. Possiamo scegliere di costruire il nostro valore, di trovare figure di riferimento in altre persone, di essere per noi stessi ciò che non abbiamo ricevuto. Possiamo imparare ad amare senza paura, a fidarci, a creare legami sani.
Perché alla fine, non siamo definiti dall’assenza di un padre, ma da quello che scegliamo di diventare nonostante essa.
Conclusione: Oltre il dolore, la nostra rinascita
Se hai vissuto l’assenza di un padre, sappi che non sei solo. Quel vuoto può farsi meno pesante, quel dolore può trasformarsi in forza. E sì, puoi anche scegliere di perdonare. Non per lui, ma per te. Perché meriti di essere libero, leggero, finalmente in pace.

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